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La storia del pulcino rosso e del pulcino blu.

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Di Pasquale D’Aiuto, Avvocato. Tredici settembre ventiventuno. Premessa: questa è una storia vera .C’erano una volta due pulcini, uno rosso ed uno blu. Erano fratelli, nati dalla stessa covata, inseparabili. In fondo, essendo così tanti, può ben dirsi fossero amici, poiché si erano reciprocamente scelti tra una moltitudine. Però quello rosso era vispissimo e spericolato; quello blu… beh, seguiva il compagno di avventure. Ahilui! Infatti, succedeva che il rosso si andasse a cacciare in molti guai ma, alla fine, era sempre il blu a pagarla per tutti e due. Sarà stato il karma, la fortuna o che so io; quel che conta, è che finisse sempre così. Una volta, ad esempio, Rosso va a stuzzicare un cagnaccio. E chi si becca un morso? Blu! Altra corsa: Rosso va ad esplorare la campagna attorno alla grande, altissima casa colonica: chi va a finire in una pozza d’acqua fangosa, tornando tutto affranto ed intirizzito? Sempre Blu! A primavera, un po’ cresciutello e divenuto quasi galletto, Rosso decide di sfidare a duello un suo simile: ne vien fuori una bella rissa gallinacea e… chi ne esce con più di qualche piuma in meno e tanto spavento? Che domande: Blu! Va a finire che, un bel giorno, quando Rosso e Blu erano, ormai, non più pulcini ma tendenti alla rossa cresta, riescono a salire sulla sommità della fattoria. Rosso si lancia nel vuoto ma va a finire al vicino piano di sotto; Blu fa lo stesso e… beh, è il caso di dire che ci lascia le penne. Qualche anno dopo, liberatasi, per necessità, di Rosso (Blu lo abbiamo salutato) e di altri animali da cortile, la narratrice di questa storia va a trovare i propri animali. Rosso, ormai un bel gallo, tutto fiero e felice, riconosce la padrona, la raggiunge e la saluta con tutti gli onori, facendole la “ruota” con le ali. Lei ne è lieta – e sorpresa che i polli siano così intelligenti – ma un po’ è triste per il povero Blu .Qual è la morale della favola? Rosso non era mica cattivo: anzi, voleva bene a Blu ma era spericolato, voleva divertirsi, era curioso quanto, forse, fortunato... Insomma, fate voi: quel che conta, egli sapeva come cavarsela, gli veniva naturale. Anche Blu voleva bene a Rosso. Ma non era Rosso! E fece una brutta fine. Dobbiamo stare attenti a non diventare il pulcino Blu: scegliamoci bene le nostre amicizie. A qualunque età. Non serve un giudizio di valore: le brutte cose accadono, che tu sia buono o cattivo, intelligente o tontolone, re o suddito. E che il tuo amico Rosso ricambi il tuo affetto oppure non. Però c’è chi sa uscire dai guai meglio di altri, perché ha imparato a farlo, perché ormai è abituato a sfidare la sorte o solo per una dote naturale; invece, spesso è chi gli sta accanto a restarci secco! Ieri mi è tornata in mente questa storia, con una prepotenza che mi ha costretto a perdere qualche minuto per raccontarla a voi. Chissà perché proprio ieri. Già, chissà!

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